Arte: a Parigi l’installazione italiana “L’acqua è di tutti”
Fonte: Tafter, cultura e sviluppo
Una gigantesca bottiglia, tanto grande da poterci entrare dentro, dall’aspetto abbandonato e leggermente interrata, come se emergesse dal suolo, è comparsa a Parigi. Si tratta in realtà di un’installazione artistica realizzata utilizzando ben 3.000 bottigliette in Pet per ribadire che “L’acqua è di tutti”, come sottolinea il titolo dell’opera di Manolo Benvenuti, Claudio Ballestracci e Giulio Accettulli.
Arriva a Parigi in occasione del Festival Fontaines en Scéne (fino al 3 giugno) e fonde arti plastiche, musica (quella originale di Marco Mantovani) e filosofia del riutilizzo. L’installazione è sostenuta da Ambiente Festival e da un gemellaggio fra i comuni di Rimini e Périgueux (Francia) e sviluppa il tema dell’acqua come bene sociale e relazionale. Dopo Parigi, l’installazione sarà a Ginevra dal 2 al 12 agosto.
All’interno della gigantesca bottiglia, che funge da auditorium, ci sono quattro fontane sonore: quando ci si avvicina, il flusso dell’acqua si arresta e al suo posto ‘sgorga’ la musica. L’esecuzione è completa solo quando si suonano tutte e quattro le fontane, come in un quartetto d’archi.
Nelle varie fasi della realizzazione di “L’acqua è di tutti”, sono stati coinvolti amministratori, scolaresche, associazioni, volontari, allo scopo di dare vita ad un progetto che vuole far riflettere sul consumo di acqua e sulle implicazioni economiche e ambientali che questo comporta: sfruttamento industriale di un bene comune, cattivo utilizzo e sprechi, smaltimento della plastica, inquinamento.
Per realizzare la copertura sono stati condotti laboratori con scolaresche dai 10 ai 19 anni, che a partire da un container stipato di rifiuti plastici, oltre che dai sacchi forniti dalle stesse scolaresche chiamate a selezionare e conservare i loro rifiuti domestici, sono state recuperate le bottiglie in Pet.
Ogni singola bottiglia è stata selezionata, privata dell’etichetta, lavata, separata dal collo e dal fondo, appiattita a mano e successivamente stirata col ferro, ritagliata a mo’ di tessera, perforata e infine affissa alle reti di supporto.
Al termine dei laboratori sono state inoltre mostrate altre applicazioni degli elementi decorativi in Pet, ottenute utilizzando la stessa tecnica di lavorazione.